ECOAMBIENTE TORNA A SCUOLA PER PROMUOVERE LA CULTURA AMBIENTALE

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Seimila i ragazzi polesani coinvolti, 800 le classi che aderiscono al progetto.

Il rispetto per l’ambiente si impara a scuola, ed una buona cultura ambientale genera comportamenti virtuosi nella gestione quotidiana dei rifiuti. Lo sanno bene quelli di Ecoambiente, l’azienda polesana nata nel 2012 che opera nel settore del ciclo integrato dei rifiuti e che da subito si è fatta promotrice di occasioni di formazione all’interno delle scuole di ogni ordine e grado. 5904 è il numero degli alunni già iscritti alle attività proposte da Ecoambiente che si svolgeranno a partire dalla fine di novembre fino a fine maggio prossimo. Complessivamente sono 800 le classi delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie che hanno aderito all’iniziativa. E il numero è destinato a crescere dato che il termine ultimo per le adesioni è il 31 novembre prossimo. “Un successo – secondo il presidente dell’azienda, Flavio Mancin - che supera l’ottimo risultato di partecipazioni e soddisfazioni dell’anno scorso e che valorizza la bontà dell’iniziativa e l’importanza del lavoro di squadra tra azienda, personale docente ed educatori”. Nell’anno scolastico 2013 -2014 sono stati, infatti, 5500 gli alunni che hanno partecipato alle iniziative di educazione ambientale. 770 le classi coinvolte nelle scuole di tutta la provincia da Bergantino a Porto Tolle, passando per Badia polesine, Lendinara, Occhiobello, Rovigo, Adria, ma anche per realtà molto più piccole come Pontecchio, Castelguglielmo, Crespino, Salara.
Per ognuna delle classi coinvolte, anche quest’anno, è stata costruita un’attività ad hoc, curata e realizzata dalla cooperativa Ecofficina, specializzata nella didattica ambientale, con cui Ecoambiente collabora. Per tutti l’obiettivo è conoscere i rifiuti per differenziarli meglio, ma anche capire le potenzialità di riutilizzo che possiedono. “L’importanza di una buona differenziata – spiega il direttore di Ecoambiente, l’ingegner Giuseppe Romanello – incide in tempi brevi sui costi di smaltimento dei rifiuti e quindi sulle bollette dei cittadini, minori sono i costi e più basse sono le bollette. In tempi più lunghi ed in forma più importante incide anche sul bilancio ambientale ovvero sulla salubrità dell’ambiente in cui viviamo”. “Farlo capire ai ragazzi – continua il presidente Mancin - significa investire sul futuro di tutti. Ed è un dovere morale ed inderogabile della società”. Quattro sono le modalità di intervento educativo nelle scuole studiate da Ecoambiente con Ecofficina, ciascuna delle quali modulata sulla fascia di età dei ragazzi. Per la scuola dell’infanzia c’è “Casa casina, Chi abita qui?”. E’ una fiaba narrata che prevede la partecipazione attiva dei bimbi che entrando ed uscendo da una tenda comprenderanno giocando che cos’è il compost e come si forma. “Mi rifiuti? Sei stato rifiutato perché non hai riciclato” è invece il titolo dello spettacolo teatrale per la scuola primaria sulla raccolta differenziata, in cui i ragazzini saranno coinvolti con giochi e canti. “Per un pugno di…rifiuti” è il titolo dell’attività ludico-didattica proposta agli alunni della scuola secondaria di primo grado. Per i più grandi delle scuole superiori, invece, Ecoambiente ,sta mettendo a punto un calendario di incontri con esperti e studiosi ed una visita guidata ad uno degli impianti di smaltimento e di riciclo gestiti dall’azienda stessa.

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